Piccolo arbusto della flora spontanea italiana l’elicriso (Helichrysum italicum) cresce nelle zone calde e mediterranee, in terreni poveri e sabbiosi. Ha rami sottili con foglie di colore argento, dotate di una peluria che le rende resistenti al vento e al sole. In primavera si formano fiorellini gialli. L’interesse della pianta, oltr che nel suo aspetto gradevole, è nell’intenso aroma con note di liquirizia e di curry; sfiorando il fogliame con le mani, a lungo rimane sulla pelle il suo buonissimo profumo.
Consigli di coltivazione
L’elicriso ha esigenze simili alla lavanda e alla santolina: sole, terreno povero e drenato, anche sassoso o sabbioso, acqua in primavera (buona resistenza all’aridità estiva), freddo moderato e non troppo umido in inverno. Cresce anche in vaso, meglio se di terracotta, da riparare dal gelo in inverno tenendolo avvolto in teli traspiranti o collocandolo in una serretta da balcone.
Da non dimenticare
Il terreno umido, pesante e calcareo non è idoneo per questa specie. Non occorre potatura, solo una pulizia periodica per mantenere la forma. Le foglie possono insaporire arrosti e insalate, e si impiegano tritate per profumare le omelettes. Hanno proprietà terapeutiche e trovano impiego in medicina naturale per combattere la tosse.
Elicriso liquirizia: come e quando irrigare
L'elicriso è adattato al clima mediterraneo, per cui la coltivazione al Nord richiede qualche precauzione. Se coltivato in piena terra conviene pacciamare per proteggere la pianta dal freddo e le irrigazioni dovranno essere regolari, ma solo quando il terreno è ben asciutto, per evitare i ristagni idrici. Al Sud è sufficiente annaffiare quando necessario. In entrambi i casi, le piante giovani sono più suscettibili e richiedono di essere annaffiate più frequentemente. In vaso occorre annaffiare molto spesso, anche tutti i giorni se il vaso è piccolo ed esposto al sole.
Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua.
La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).
Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.
Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.